venerdì 30 maggio 2008





in occasione del KUNSTENFESTIVALDESARTS (www.kfda.be) a Bruxelles, il locale Beurs ha ospitato una creazione diValentine Kempynck: "Céleste".

I tavoli del locale erano completamente ricoperti da enormi fogli bianchi e chiunque poteva disegnare sui fogli con delle matite legate a delle corde che pendevano dal soffitto.

C'era pure una ragazza (Céleste) che girava indossando un vestito (costume di scena ideato per gli spettacoli Proust cycle del teatro ROTheater) fatto completamente di carta disegnata.

La performance é ispirata da Céleste Albaret, la serva di Proust, che non faceva altro che cambiare i fogli al suo padrone e portargli da mangiare.

Io sono stato felicissimo di contribuire con un disegno allucinante!

venerdì 9 maggio 2008

martedì 6 maggio 2008
























"Dopo i successi di "Bolzaneto rendevouz" e "L'ultimo secondino di libertà"
il regista Adolfo Ronda insieme al già famoserrissimissimo sceneggiatore
Ciano Tico, hanno realizzato questa Fiction che si preannuncia essere l'ennesimo
filo d'erba (con una strisciatina di merda) nell'enorme panorama dell'intrattenimento
televisivo.

Le puntate della serie sono scoppiettanti e cariche di colpi di scena:

I personaggi, che rivestono diversi ranghi del corpo della Polizia di Stato,
attraversano fasi tragiche della propria vita privata, ma, sentendosi inadeguati
al ruolo che si sono scelti nella società, tentano il suicidio uno ad uno e tutti in maniera differente.
Il Ministero degli interni si è complimentato moltissimo con la troupe e con gli attori;
"è un esempio per tutti i giovani che vogliono intraprendere questa carriera" ha espresso,
commosso, il presidente Napolitano in seguito alla proiezione a porte chiuse che ha avuto luogo in un fatiscente cinema degli studi Rai di Cinecittà.

Particolare è la scelta delle morti autoindotte: gustosissima la puntata in cui il Maresciallo
Sciallone (magistrale nell'interpretazione l'attore Klaus Kinsky) tenta di uccidersi con un dizionario di lingua araba, oppure trucido quanto introspettivo il tentativo di suicidio del Capitano Coglio (interpretato da un'epocale Klaus Kinsky) ; cerca di togliersi la vita cercando il rimbalzo della pallottola su un estintore.



Si prefigura insomma un grande successo per questo format televisivo che farà cagare anche i telespettatori più stitici e farà divertire tutti, dai più sani ai malati terminali."

giovedì 1 maggio 2008